IPNOSI E DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE

Anoressia e Bulimia Nervosa: il trattamento ipnotico

I disturbi alimentari, da non confondere con la semplice fame nervosa, sono una classe di disturbi che comprende al suo interno soggetti con abitudini alimentari apparentemente molto diverse tra loro che possono nuocere alla salute psicofisica di chi ne è affetto. Questi comportamenti spaziano dall’eccessiva assunzione di cibo al digiuno prolungato e possono essere associati a comportamenti di evacuazione del cibo ingerito come vomito autoindotto o assunzione incongrua di lassativi. Le forme più diffuse[1] e riconosciute dal DSM-IV rappresentano i due estremi di questo spettro. La prima è l’Anoressia Nervosa, un quadro in cui il paziente, a causa di quella che viene definita dismorfofobia, percepisce il proprio corpo come in sovrappeso nonostante ad un occhio esterno spesso appaia evidente un certo grado di denutrizione. Questi soggetti, perlopiù donne, sono afflitti da costante paura di ingrassare - anche se immotivata - e la denutrizione conseguente può portare all’inibizione dei processi fisiologici dell’organismo che non è messo nelle condizioni di incamerare le risorse necessarie al funzionamento dei vari sistemi. La seconda forma è la Bulimia Nervosa, categoria all’interno della quale rientrano soggetti, anche qui in maggioranza di sesso femminile, che mostrano ricorrenti episodi in cui perdono il controllo e si abbuffano fino a riempirsi completamente.
Nonostante le prime indicazioni sull’efficacia dell’ipnosi per il trattamento di queste condizioni risalgano a più di un secolo fa, la moderna ricerca empirica sull’argomento è ancora in via di sviluppo. Esistono alcune evidenze che dimostrano che terapie comprendenti interventi ipnotici possono condurre alla risoluzione del disturbo.
In particolare uno studio pubblicato sulla European Eating Disorders Review [2] ha dimostrato come l’adozione di interventi ipnotici all’interno di protocolli psicoterapeutici conduca ad un miglioramento significativo dei pazienti in diverse misure cardine del disturbo: manifestazione dei sintomi, atteggiamento nei confronti del cibo, preoccupazione verso il peso corporeo e verso la forma fisica. Il trattamento, relativamente breve essendosi svolto nell’arco di 8 settimane, ha ottenuto dei risultati stabili che sono stati monitorati per nove mesi dal termine dello studio. Secondo i ricercatori questa stabilità è stata ottenuta proprio in virtù dell’implementazione delle tecniche ipnotiche.
Un’altra testimonianza [3]proviene da un lavoro simile condotto da ricercatori australiani nel quale si è osservato l’effetto di un programma psicoterapeutico che includeva degli interventi ipnotici e l’insegnamento di tecniche di autoipnosi. Dopo 8 settimane di trattamento si è rilevata un’alta percentuale di astinenza da comportamenti legati al disturbo alimentare oltre a miglioramenti su aspetti come la spinta al dimagrimento, l’insoddisfazione per la propria forma fisica, il senso di inefficacia e la consapevolezza corporea.
Negli studi appena citati, i ricercatori si sono concentrati su pazienti diagnosticate con Bulimia Nervosa. Per quanto riguarda l’Anoressia [4], riportiamo una ricerca che ha reclutato 36 donne affette da questo disturbo. Lo studio, che comprendeva il monitoraggio dei risultati a 1 anno dal termine del trattamento, ha ottenuto nel 76% dei casi la remissione dei sintomi e il raggiungimento di un peso stabile ed accettabile. Al contrario, un campione di donne trattate con una terapia tradizionale ha raggiunto solo il 53% di remissioni.
Riassumendo, la ricerca sull’efficacia dell’ipnosi nel trattamento dei disturbi alimentari è ancora in fase embrionale. Nonostante questo, assistiamo alla produzione di risultati promettenti, soprattutto nell’ambito del trattamento della bulimia nervosa, sia perché gli studi che si focalizzano su di essa sono più numerosi, sia perché i soggetti affetti da questa patologia sembrano essere particolarmente abili nell’utilizzo dello stato ipnotico [5]

 

Bibliografia 

1.
Hudson, JI; Hiripi, E; Pope Jr, HG; Kessler, RC (2007). "The Prevalence and Correlates of Eating Disorders in the National Comorbidity Survey Replication". Biological Psychiatry 61 (3): 348–58.
2.
Griffiths, R.A., Hadzi-Pavlovic, D., & Channon-Little, L. (1994). A controlled evaluation of hypnobehavioral treatment for bulimia nervosa: Immediate pre-post treatment effects. European Eating Disorders Review, 2, 202-220.
Griffiths, R.A., Hadzi-Pavlovic, D., & Channon-Little, L. (1996). The short term follow up of hypnobehavioral treatment for bulimia nervosa: Immediate pre-post treatment effects. European Eating Disorders Review, 4, 12-31.
3.Griffiths, R.A. (1995b). Two-year follow up findings of hypnobehavioral treatment for bulimia nervosa. Australian journal of clinical and experimental hypnosis, 23 (2), 135-144.
4.
Baker, E.L. & Nash, M.R. (1987) Applications of hypnosis in the treatment of anorexia nervosa. American journal of clinical hypnosis, 29, 185,193.
5.
Vanderlinden, J.; Spinhoven, P.; Vandereyken, W.; van Dyck R. (1995) Dissociative and hypnotic experiences in eating disorder patients: an exploratory study. American journal of clinical hypnosis 38(2):97-108.



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