FIBROMIALGIA: RIDURRE IL DOLORE CON L'IPNOSI
Il dolore è un'esperienza fondamentale nella vita di ogni essere vivente. E’ un segnale d'allarme che permette di evitare situazioni nocive e potenzialmente fatali. Negli essere umani, l’evoluzione cerebrale ha permesso di collegare questo primordiale segnale con diverse sensazioni, rendendolo un evento estremamente complesso e composito. Ecco, dunque, che possiamo aspettarci il dolore dal dentista e quindi anticiparlo (aumentandone gli effetti) o ancora possiamo tornare a casa da una giornata di lavoro e trasformare lo stress accumulato in una pesante cefalea di tipo tensivo. Più spesso ancora, un malore fisico viene accompagnato da una sensazione di depressione per la condizione dolorosa stessa o di ansia dovuta all’idea che questa condizione possa perdurare.
La fibromialgia è un esempio di patologia dove vengono colpite le fasce muscolari (da qui il prefisso “fibro” per indicante i tessuti fibrosi) causando uno stato di continua tensione che porta ad una sensazione dolorifica diffusa (“mialgia” significa infatti dolore muscolare). Questo dolore è accompagnato da sensazioni di gonfiore e rigidità continue, dovute ai muscoli continuamente tesi. Tale tensione porta, inoltre, ad un continuo affaticamento e rende difficile un adeguato riposo. Un insieme di regioni cerebrali funzionano di concerto per mediare l’esperienza dolorifica: queste includono la corteccia anteriore cingolata (sede di valutazione dei pericoli nell’ambiente), l’insula (area attiva durante l’elaborazione delle emozioni), le regioni prefrontali (sede dei processi attentivi e di pianificazione) e le corteccie somatosensoriali (principali centri di elaborazione degli stimoli tattili e dolorifici). Un’attivazione abnorme all’interno di questo “network” potrebbe essere la causa principale nella genesi della fibromialgia [1].
Oramai l’ipnosi può essere considerata un utile strumento per la gestione di questo tipo di dolore. In un recente studio [2] si è confrontato l’effetto di ipnosi e rilassamento in 45 soggetti affetti da fibromialgia. I pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi sperimentali: un gruppo veniva sottoposto ad ipnosi e suggestioni di rilassamento (I+R), un secondo gruppo veniva sottoposto ad ipnosi e suggestioni analgesiche (I+A), un terzo gruppo riceveva solamente un training di rilassamento (R). Il dolore veniva misurato prima e dopo il trattamento, tramite la somministrazione di una scala analogica (VAS: visual analogical scale) che presentava ai due estremi le condizioni di assenza di dolore e massimo dolore percepibile. In tutti i gruppi si è verificata una riduzione del dolore, che tuttavia è risultata significativamente migliore nei soggetti del gruppo I+A, dimostrando come le suggestioni di analgesia siano più efficaci rispetto alle suggestioni di rilassamento (I+R) o al solo rilassamento (R).
In un secondo studio [3] si sono indagate, tramite Risonanza Magnetica funzionale (fMRI), le aree cerebrali attive in seguito a suggestioni ipnotiche date a soggetti affetti da fibromialgia. La riduzione del dolore dovuta alle suggestioni di analgesia era correlata all’attivazione di diverse aree tra cui cervelletto, talamo, corteccia cingolata, corteccia sensoriale primaria e secondaria, insula e corteccia prefrontale. Inoltre, ad una maggiore attivazione di questo complesso circuito cerebrale corrispondeva una più efficace analgesia.
Queste scoperte indicano che le suggestioni ipnotiche inerenti l’analgesia possono avere un effetto di attenuazione dell’intensità del dolore anche in soggetti affetti da fibromialgia. Sovente, si ricorre alla medicina cosiddetta “alternativa” soltanto quando il ricorso ai farmaci non è più esaustivo nel contenimento del dolore. Gli studi riportati (insieme a molti altri non citati in queste poche battute) portano invece l’attenzione sull’utilità dell’ipnosi in questo tipo di patologie e sull’importanza dello studio di queste metodologie, all’interno di programmi per il trattamento di pazienti con dolore cronico.
Bibliografia
[1] Bernardy K, Fuber N, Klose P, Hauser W. Efficacy of hypnosis/guided imagery in fibromyalgia syndrome – a systematic review and meta-analysis of controlled trials. BMC Muscoloskeletal Disorders, 2011, 12, 1-11
[2] Castel A, Perez M, Sala J, Padrol A, Rull M. Effect of hypnotic suggestion on fibromyalgic pain: comparison between hypnosis and relaxation. European Journal of Pain, 2007,11, 463-468.
[3] Derbyshire SWG, Whalley MG, Oakley DA. Fibromyalgia pain and its modulation by hypnotic and non-hypnotic suggestion: an fMRI analysis. Journal of Pain, 2009, 13, 542-550.
La fibromialgia è un esempio di patologia dove vengono colpite le fasce muscolari (da qui il prefisso “fibro” per indicante i tessuti fibrosi) causando uno stato di continua tensione che porta ad una sensazione dolorifica diffusa (“mialgia” significa infatti dolore muscolare). Questo dolore è accompagnato da sensazioni di gonfiore e rigidità continue, dovute ai muscoli continuamente tesi. Tale tensione porta, inoltre, ad un continuo affaticamento e rende difficile un adeguato riposo. Un insieme di regioni cerebrali funzionano di concerto per mediare l’esperienza dolorifica: queste includono la corteccia anteriore cingolata (sede di valutazione dei pericoli nell’ambiente), l’insula (area attiva durante l’elaborazione delle emozioni), le regioni prefrontali (sede dei processi attentivi e di pianificazione) e le corteccie somatosensoriali (principali centri di elaborazione degli stimoli tattili e dolorifici). Un’attivazione abnorme all’interno di questo “network” potrebbe essere la causa principale nella genesi della fibromialgia [1].
Oramai l’ipnosi può essere considerata un utile strumento per la gestione di questo tipo di dolore. In un recente studio [2] si è confrontato l’effetto di ipnosi e rilassamento in 45 soggetti affetti da fibromialgia. I pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi sperimentali: un gruppo veniva sottoposto ad ipnosi e suggestioni di rilassamento (I+R), un secondo gruppo veniva sottoposto ad ipnosi e suggestioni analgesiche (I+A), un terzo gruppo riceveva solamente un training di rilassamento (R). Il dolore veniva misurato prima e dopo il trattamento, tramite la somministrazione di una scala analogica (VAS: visual analogical scale) che presentava ai due estremi le condizioni di assenza di dolore e massimo dolore percepibile. In tutti i gruppi si è verificata una riduzione del dolore, che tuttavia è risultata significativamente migliore nei soggetti del gruppo I+A, dimostrando come le suggestioni di analgesia siano più efficaci rispetto alle suggestioni di rilassamento (I+R) o al solo rilassamento (R).
In un secondo studio [3] si sono indagate, tramite Risonanza Magnetica funzionale (fMRI), le aree cerebrali attive in seguito a suggestioni ipnotiche date a soggetti affetti da fibromialgia. La riduzione del dolore dovuta alle suggestioni di analgesia era correlata all’attivazione di diverse aree tra cui cervelletto, talamo, corteccia cingolata, corteccia sensoriale primaria e secondaria, insula e corteccia prefrontale. Inoltre, ad una maggiore attivazione di questo complesso circuito cerebrale corrispondeva una più efficace analgesia.
Queste scoperte indicano che le suggestioni ipnotiche inerenti l’analgesia possono avere un effetto di attenuazione dell’intensità del dolore anche in soggetti affetti da fibromialgia. Sovente, si ricorre alla medicina cosiddetta “alternativa” soltanto quando il ricorso ai farmaci non è più esaustivo nel contenimento del dolore. Gli studi riportati (insieme a molti altri non citati in queste poche battute) portano invece l’attenzione sull’utilità dell’ipnosi in questo tipo di patologie e sull’importanza dello studio di queste metodologie, all’interno di programmi per il trattamento di pazienti con dolore cronico.
Bibliografia
[1] Bernardy K, Fuber N, Klose P, Hauser W. Efficacy of hypnosis/guided imagery in fibromyalgia syndrome – a systematic review and meta-analysis of controlled trials. BMC Muscoloskeletal Disorders, 2011, 12, 1-11
[2] Castel A, Perez M, Sala J, Padrol A, Rull M. Effect of hypnotic suggestion on fibromyalgic pain: comparison between hypnosis and relaxation. European Journal of Pain, 2007,11, 463-468.
[3] Derbyshire SWG, Whalley MG, Oakley DA. Fibromyalgia pain and its modulation by hypnotic and non-hypnotic suggestion: an fMRI analysis. Journal of Pain, 2009, 13, 542-550.