APPROCCIO IPNOTICO COI BAMBINI: IL GRAFFIO TRAUMATICO

Mi viene in mente di quella bambina mia vicina che un giorno corse a trovarmi perchè sono un medico. Aveva quella che lei pensava essere una brutta grossa ferita sulla gamba, proprio al di sopra del ginocchio. Piangeva, era spaventata, voleva che facessi qualcosa. Implorava: "Tu sei un medico, devi fare qualcosa per la mia ferita - fa male - è terribile!" Io le dissi: "Fa un male terribile in quel punto preciso", e lei disse di si. Faceva un male terribile in quel punto preciso, e io indicai quel minuscolo graffio che vedevo. Poi continuai: "Fa un male terribile in quel punto preciso. Non fa male qui, a un centimetro a sinistra. Non fa male qui, a un centimetro a destra. Solo proprio in quel punto. E fa male da qui a qui", e indicai tutta la lunghezza di quel graffio di due centimetri. La bambina seppe che io capivo davvero la situazione, così poi dissi: " Adesso possiamo passare al lavoro e far smettere il dolore". Mi ero guadagnato la fiducia totale della bambina, perchè mi ero reso conto che la sua ferita le faceva un male terribile. Però non faceva male qui, non faceva male lì. Faceva male solo in quel punto preciso, e da qui a lì. Avevo ristretto l'orientamento della realtà della bambina a quel graffio di due centimetri; cossiché ora noi due potevamo metterci al lavoro e far passare il dolore. Visto che era una bambina, per togliere il dolore bastavano poche parole di suggestione. Non volle nemmeno un cerotto, anche se le offrii la scelta tra vari colori. Il graffio non era poi tanto brutto, era la paura che era bruttissima, ma la paura sarebbe passata. Orbene, che tipo di trance indussi in lei? Una trance leggerissima, direi, ma per quanto riguardava la sua ferita era una trance davvero molto profonda. Nella pratica dell'odontoiatria si vuole che il paziente sia in trance molto profonda per quanto riguarda la bocca, ma in trance molto leggera per quanto riguarda altre cose. Per quanto riguarda questo fatto della paura e dell'ansia dovete cercare di focalizzare l'attenzione del paziente attraverso un riconoscimento di questa sintomatologia - delle sue paure e ansie. Non dovete mai cercare di screditare quella che il paziente sa essere per lui una realtà. Liberamente tratto da Milton H. Erickson, GUARIRE CON L'IPNOSI. a cura di E.L. Rossi - M.O. Ryan - F.A. Sharp. Casa Editrice Astrolabio
APPROCCIO IPNOTICO COI BAMBINI: IL GRAFFIO TRAUMATICO