IPNOSI E SPORT

IPNOSI E PERFORMANCE: ESPERIENZE DAL MONDO SPORTIVO
Evidenze degli effetti dell'ipnosi sulla prestazione sportiva

L'interesse degli sportivi verso l'aspetto psicologico della performance si è fatto più grande da quando si è riconosciuto che, oltre che dalla preparazione fisica, le prestazioni dell'atleta dipendono dallo stato mentale con il quale egli affronta tanto l'allenamento quanto il momento della gara.1,2 La condizione ideale è spesso descritta come uno stato piacevole in cui le sensazioni sgradevoli come il dolore o la fatica vengono percepite “sullo sfondo”, la performance viene ultimata quasi senza sforzo e l’azione sembra svolgersi più lentamente del normale. Si tratta dunque di uno stato psicofisico complesso che unisce al livello di tensione adatto alla disciplina praticata, un’attenzione molto focalizzata ed una generale sensazione di benessere ed efficacia.3 La letteratura scientifica anglosassone definisce questo stato come “Flow” o come “Zone”. Alcuni autori rilevano che molte sono le analogie con la trance ipnotica essendo questa uno stato in cui le risorse attentive vengono mobilitate per favorire il cambiamento ed il raggiungimento di uno stato funzionale alla vita della persona.4 Questa corrispondenza, insieme all'efficacia dell’ipnosi nel migliorare la prestazione dell'atleta, è stata esplorata in uno studio condotto grazie alla partecipazione di una squadra universitaria inglese di Badminton [ibid.]. Durante le sedute ipnotiche gli operatori hanno puntato ad associare immagini mentali delle migliori performance delle atlete all’atto di stringere la racchetta tra le mani, in modo che l'emergere delle risorse utili venisse legato alla situazione bersaglio. I risultati hanno dimostrato che l'intervento ipnotico, oltre ad aver favorito, durante le partite, l’ingresso nel particolare stato psicologico descritto sopra, ha effettivamente migliorato la precisione delle battute delle partecipanti. Queste hanno riportato di essersi sentite più calme, rilassate, serene e concentrate durante la competizione.
Un’altra variabile molto importante associata alla performance è certamente la fiducia in se stessi, caratteristica a cui spesso ci si riferisce come "autoefficacia" e che definiamo come la “fiducia nelle proprie capacità di pianificare ed eseguire la sequenza di azioni necessaria per raggiungere certi risultati".5 La ricerca indica come questa componente sia in grado di influenzare aspetti cruciali per lo sportivo quali l'impegno profuso in attività a lungo termine, i pensieri, le credenze e le emozioni ad esse associate ed il grado di efficacia nella prestazione.6,5
Una ricerca recente7 ha utilizzato l’ipnosi per agire sull’autoefficacia e sulla precisione nel battere punizioni in un campione di calciatori. I soggetti sono stati divisi in due gruppi: in uno i partecipanti avrebbero preso parte a tre sedute ipnotiche volte al potenziamento dell’autoefficacia, mentre nell’altro sarebbero stati mostrati dei video di azioni efficaci condotte da calciatori professionisti. I risultati mostrano che i soggetti del gruppo di ipnosi hanno ottenuto notevoli miglioramenti sia sul piano psicologico, riportando più alti livelli di autoefficacia, sia sul piano della performance, aumentando la precisione dei tiri rispetto alle misurazioni eseguite prima delle sedute ipnotiche ed a quelle del gruppo di controllo. I miglioramenti si sono mantenuti anche ad una misurazione eseguita a distanza di quattro settimane dall’intervento. I partecipanti dichiaravano che l’ipnosi gli aveva permesso di essere più fiduciosi e sereni - prima e durante lo svolgimento del compito - e di non avere pensieri negativi. Questo studio, replicando con un campione randomizzato quanto già suggerito da ricerche precedenti su casi singoli che coinvolgevano atleti professionisti, indica che i soggetti in stato ipnotico sono più ricettivi nei confronti di interventi mirati a potenziare l’autoefficacia e a migliorare la prestazione sportiva.8,9 Un’ultima considerazione a proposito di questo studio è che l’intervento è stato effettuato su gruppi di più pazienti contemporaneamente, qualificando l’ipnosi come strumento efficace nel supporto alle squadre e più economico rispetto ad approcci strettamente individuali.
L’ipnosi, può inoltre potenziare gli effetti di altre tecniche di allenamento, ad esempio le tecniche immaginative. Queste, la cui efficacia è ampiamente supportata dalla letteratura scientifica,3 consistono nel rivivere nella propria mente il momento della prestazione nei suoi dettagli più salienti.
L’utilizzo di queste tecniche ha permesso di migliorare l’aderenza al programma di allenamento, la sua durata e di motivare l’atleta a raggiungere obiettivi più ambiziosi. La combinazione con l’ipnosi, come dimostra uno studio condotto su atleti praticanti diverse discipline,2 permette di ottenere immagini più vivide e dettagliate, consentendo all’atleta di vivere un’esperienza della gara più realistica.
Riassumendo, gli autori citati sottolineano quanto sia importante lo stato psicologico con il quale si affronta la prestazione. È facile derivare come questo sia particolarmente vero nel caso in cui l’insorgere di complicazioni aumenti i livelli di stress dell’atleta durante la gara: in tali situazioni è necessario poter fare affidamento su basi solide per mantenere alta la concentrazione.
Masters10 osserva che approcci psicologici che si basano unicamente sull’apprendimento razionale di nozioni hanno mostrato di non essere del tutto efficaci in situazioni particolarmente stressanti. L’ipnosi, servendosi anche di strategie di apprendimento implicite che facilitano il controllo inconscio di certe funzioni, fa si che l’atleta possa dedicare le sue risorse cognitive nel modo più funzionale possibile per se stesso. Questo aspetto è particolarmente rilevante per quanto riguarda discipline ad alto rischio in cui la concentrazione e la calma sono letteralmente vitali per l’atleta, ad esempio l’alpinismo. In queste attività è fondamentale mantenere uno stato di allerta e consapevolezza costante ed un controllato livello di tensione per trovare un equilibrio tra gli estremi del panico e della noncuranza.9 In questo tipo di contesto un training ipnotico può essere una risorsa molto utile per mantenere la concentrazione durante tutta la durata della performance.
Per concludere riportiamo che l’ipnosi e l’autoipnosi, oltre a quanto già esposto, possono essere utilizzate come strumenti per favorire, grazie al miglioramento del controllo del sistema nervoso autonomo, sia una più efficace gestione dell’ansia dell’atleta, sia la guarigione, fisica e psichica, in seguito ad infortuni, eventi che, oltre a poter avere conseguenze somatiche serie, a volte esitano in disagi psicologici che possono rallentare il ritorno all’attività.3,9
 
 
Bibliografia

1. Unestahl LE. The ideal performance. In: Sport psychology in theory and practice;
    1986; Orebro (Sweden).

2. Ligget DR. Enhancing imagery throug hypnosis: a performance aid for athletes.
    American journal of clinical hypnosis. 2000 Oct;43(2):149-57.

3. Newmark TS, Bogacki DF. The use of relaxation, hypnosis and imagery in sport
    psychiatry. Clinics in sports medicine.  2005;24:973-977.

4. Pates J, Palmi J. The effect of hypnosis on flow states and performance.
   Journal of Excellence. 2002 48-62.

5. Bandura A. The excercise of control. New York: Freeman; 1997.

6. Moritz SE, Feltz DL, Fahrbach KR, Mack DE. The relation of self-efficacy measures
    to sport performance: A meta-analytic review. Research quarterly for excercise
    and sport. 2000;71:280-294.

7. Barker J, Jones M, Greenlees I. Assessing the immediate and maintained effects
    of hypnosis on self-efficacy and soccer wall-volley performance.
    Journal of sport & excercise psychology. 2010;32:243-252.

8. Barker JB, Jones, M.V. The effects of hypnosis on self-efficacy, affect,
    and soccer performance: A crisis intervention in professional English soccer.
    Journal of clinical sports psychology. 2008;2:127-147.

9. Morton PA. The hypnotic belay in alpine mountaineering: the use of self-hypnosis for
    the resolution of sports injuries and for performance enhancement. American Journal
    of Clinical Hypnosis. 2003 Jul;46(1):45.

10. Masters RSW. Knowledge, knerves, and know-how: the role of explicit versus
      implicit knowledge in the breakdown of a complex motor skill under pressure.
      British journal of psychology. 1992;83:382-397.




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