LEGAMI TERAPEUTICI E DOPPI LEGAMI
Il concetto di doppio legame è stato usato in molti modi. Noi usiamo i termini "legame" e "doppio legame" in un senso molto particolare e limitato per descrivere le forme di suggestione che offrono ai pazienti la possibilità di strutturare il loro comportamento in una direzione terapeutica. Un legame offre la libertà di scelta fra due o più alternative paragonabili - cioè, qualunque scelta venga fatta conduce il comportamento in una direzione desiderata. I legami terapeutici sono delle accorte presentazioni delle possibilità alternative di comportamento costruttivo disponibili per il paziente di una determinata situazione. [..] I doppi legami, invece, offrono delle possibilità di comportamento che sono al di fuori della normale sfera di scelta e di controllo cosciente da parte del paziente. Dopo la formulazione originaria del doppio legame (Bateson, Jackson, Haley e Weakland, 1956) come un'ipotesi circa la natura e l'eziologia della comunicazione nella schizofrenia, alcuni autori hanno cercato di applicare il concetto di doppio legame alla comprensione e facilitazione della psicoterapia e dell'ipnosi (Haley, 1963; Watzlawick, e al., 1967, 1974; Erickson e Rossi, 1975). Poichè noi usiamo il termine in un senso molto particolare e limitato, presenteremo soltanto un abbozzo del nostro modo di utilizzare il doppio legame per comprendere la trance terapeutica e la suggestione ipnotica. Il doppio legame deriva dalla possibilità di comunicare a più di un livello. Noi possiamo (1) dire qualcosa e (2) contemporaneamente commentare quello che stiamo dicendo. Possiamo affermare che il nostro messaggio primario (1) si trova ad un livello oggettivo di comunicazione mentre il commento (2) è a un più alto livello di astrazione, normalmente definito livello secondario o metalivello di comunicazione (metacomunicazione). Per esempio, richiedendo una risposta ideomotoria come la levitazione della mano (1) chiediamo ai pazienti di lasciare che la mano si sollevo, ma anche (2) di sperimentare il fenomeno come del tutto involontario. Nel richiedere una risposta ideosensoria noi possiamo (1) chiedere ai pazienti di provare una sensazione allucinatoria di calore, ma (2) è comunemente inteso che tale esperienza è fuori dalla sfera di autocontrollo dei pazienti. Quindi i pazienti devono permettere che il calore si sviluppi ad un livello diverso, più involontario. Noi abbiamo parecchi modi di comunicare esplicitamente o implicitamente al paziente che (1) qualcosa accadrà, ma (2) non lo farà con intenzione conscia, lo farà il suo inconscio. Definiamo questo fenomeno doppio legame conscio-inconscio: poichè la coscienza non può farlo, l'inconscio deve farlo a un livello involontario. L'intenzionalità cosciente e gli atteggiamenti mentali abituali di una persona vengono posti in un legame che tende a depotenziare la loro attività; a questo punto le potenzialità inconsce hanno una opportunità di imporsi. [..] Idealmente i nostri doppi legami terapeutici sono piccoli dilemmi che forniscono al paziente un'opportunità di sviluppo. Tali dilemmi sono forme ipnotiche indirette nella misura in cui tendono a bloccare o a spezzare gli atteggiamenti e i sistemi di riferimento abituali del paziente in modo tale che non possa facilmente operare una scelta a livello conscio, volontario. In questo senso un doppio legame può essere efficace ogni qual volta i normali schemi di riferimento di una persona non agiscano perfettamente e si sia costretti ad un altro livello di funzionamento. liberamente tratto da Milton H. Erickson, Ernest L. Rossi, Sheila I. Rossi, TECNICHE DI SUGGESTIONE IPNOTICA. Induzione dell'ipnosi clinica e forme di suggestione indiretta. Casa Editrice Astrolabio, Ubaldini Editore, Roma