VINCERE L'EFFETTO DEL FUMO SUL SISTEMA NERVOSO ATTRAVERSO L'IPNOSI

Jean Nicot introdusse in Europa, nel 1560, ciò che venne chiamato Nicotina in suo "onore"; da allora il consumo di tabacco è aumentato esponenzialmente, arrivando a toccare il miliardo di consumatori. Una cifra ragguardevole soprattutto se si pensa come l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia stimato il numero di vittime, dovute al tabacco, a più di cinque milioni l’anno rendendo il fumo la principale causa evitabile di morte al mondo. Quando si parla però di dipendenze, il termine “evitabile” si scontra con l’attività che alcune sostanze hanno sul nostro sistema nervoso centrale: il tabacco fa leva, infatti, sul circuito delle endorfine e sul rilascio del neurotrasmettitore Dopamina, attivando processi legati alle sensazioni di piacere e ricompensa prodotte dal nostro cervello. Inoltre, in un interessante studio, è stato osservato come danni cerebrali a livello dell’insula (area situata nel lobo temporale e considerata una delle principali sedi dell’elaborazione emotiva e del desiderio) siano collegati all’uscita dalla dipendenza da tabacco [1]. In un recente studio condotto da Carmody e collaboratori (2008), è stato dimostrato come l’ipnosi, combinata all’applicazione di cerotti alla nicotina, sia maggiormente efficace rispetto a terapie standard per smettere di fumare. Più di 280 fumatori sono stati reclutati al San Francisco Veterans Affairs Medical Center e suddivisi in due gruppi: un gruppo denominato “ipnosi” ed un gruppo denominato “cognitivo comportamentale”. Le induzioni ipnotiche consistevano in suggestioni e guide in scenari immaginati, volte a competere con il continuo desiderio di fumare. Per l’esperimento sono state effettuate due sessioni di induzione da sessanta minuti ciascuna e tre successive chiamate telefoniche per consolidare il trattamento con ipnosi. Il trattamento cognitivo comportamentale prevedeva, invece, un aumento di consapevolezza sugli effetti del fumo ed una serie di tecniche comportamentali per evitare di fumare ed anche questo tipo di trattamento è stato effettuato con la stessa metodica delle induzioni (due sedute da sessanta minuti e tre successive chiamate telefoniche). Entrambi i trattamenti sono stati combinati con l’applicazione di cerotti alla nicotina. Dopo sei mesi di trattamento, i soggetti appartenenti al gruppo ipnosi hanno riportato con maggior frequenza periodi di astinenza (29% del gruppo ipnosi contro il 23% del gruppo cognitivo comportamentale). Inoltre, il 26% dei partecipanti del gruppo ipnosi hanno deciso di smettere di fumare dopo sei mesi di trattamento; di contro,dopo questo stesso periodo nel gruppo cognitivo comportamentale solo il 16% è risultato astinente. I risultati di questo studio hanno mostrato come il trattamento con suggestioni ipnotiche, in combinazione con l’utilizzo dei canonici cerotti alla nicotina, sia più efficace di una terapia cognitivo comportamentale classica nell’abbassare la dipendenza dal fumo a lungo termine [2]. Al di fuori di questo contributo positivo, bisogna considerare che gli studi in questo campo sono ancora dibattuti a causa della difficoltà di valutare esattamente la qualità di un’insieme di suggestioni ipnotiche ed il loro effetto. Da recenti raccolte di studi precedenti, nonostante i problemi menzionati, sembra emergere come sia comunque giustificato classificare l’ipnosi come un possibile metodo efficace contro la dipendenza da tabacco [3]. La possibilità dell’utilizzo dell’ipnosi come strumento di cura o prevenzione per le dipendenze suggerisce la necessità di più precisi studi futuri sull’argomento.
 
[1] Naqvi NH, Rudrauf D., Damasio A., Bechara A. Damage to the Insula Disrupts Addiction to Cigarette Smoking. Science, 315, 531-534.
[2] Carmody TP, Duncan C, Simon JA, Solkowitz S, Huggins J, Lee S, Delucchi K. Hypnosis for smoking cessation: a randomized trial. Nicotine & Tobacco Research, 2008, 10, 811-818.
[3] Green JP, Lyn SJ. Hypnosis and suggestion-based approaches to smoking cessation: An examination of the evidence. International Journal of Clinical and Experimental Hypnosis, 2000, 48, 195-224.
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