IPNOSI REGRESSIVA

Memorie autobiografiche.

La memoria autobiografica viene normalmente intesa come una sorta di spazio nel quale sono immagazzinate le nostre esperienze passate, una funzione che ci permette di richiamare al presente eventi trascorsi. Il paragone che si sente spesso ricollega questa funzione alla memoria di un computer ma, analizzando più a fondo le peculiarità del ricordo, è facile comprendere che si sta trattando di un costrutto molto più complesso. Mentre, infatti, i dati registrati su un supporto informatico registrano dati in modo oggettivo ed immutabile, la nostra memoria è un processo creativo: costruttivo nel momento in cui il dato viene immagazzinato e ricostruttivo nel momento in cui viene rievocato. Questa ricostruzione viene eseguita sulla base delle conoscenze, aspettative e credenze presenti, ovvero sull’identità attuale della persona1,2.
Aggiungiamo inoltre che i dati immagazzinati in un computer, non ne cambiano la struttura, caratteristica non valida per la memoria umana che invece costituisce le basi per la costruzione e l’evoluzione dell’identità presente. Ci troviamo dunque di fronte ad una comunicazione a due direzioni: da una parte la memoria costruisce la nostra identità, dall’altra l’identità attuale influisce sul recupero dei ricordi favorendo o impedendo l’accesso ad alcuni contenuti e costruendo interpretazioni che si modificano nel tempo con l’evolversi dell’ identità stessa. Queste considerazioni circa l’accessibilità dei contenuti mnestici dà ragione del fatto che, in certi momenti o in certe fasi della vita, nonostante ci si provi, sia difficile o impossibile recuperare certi avvenimenti3.
In altre parole possiamo affermare che identità e memoria sono due facce della stessa medaglia, in continuo scambio, che si modellano vicendevolmente, processo che contemporaneamente struttura e limita l’accesso a certi contenuti2.
La concettualizzazione Ericksoniana dell’inconscio conferisce a questo la capacità di conservare tutto quello che ci è accaduto nella vita e, in ipnosi, a differenza di quanto avviene nello stato di veglia, il soggetto è in grado di accedere a questi contenuti non semplicemente ricordandoli, ma rivivendoli4. L’esperienza può essere talmente vivida che possono manifestarsi fenomeni detti di ablazione (l’ignorare conoscenze che si sono acquisite successivamente all’età del soggetto nel ricordo), di reintegrazione (il ritorno a precedenti modalità di comportamento e pensiero) e di rivivificazione (la comparsa di memorie o dettagli che prima dell’induzione non erano accessibili)[ibid.]. Detto questo diviene chiaro come l’ipnosi possa essere utile per recuperare ricordi apparentemente dimenticati ma l’applicazione di tecniche cosiddette regressive può condurre anche ad un altro tipo di risultati.
Condurre il sé presente nel passato, infatti, può favorire l’evoluzione della persona in due modi. Innanzitutto il recupero di materiale passato può promuovere l’integrazione di aspetti della propria identità che prima si ignoravano. In secondo luogo, soprattutto nel caso di ricordi traumatici, il ri-accedere a quei contenuti con gli apprendimenti e le acquisizioni attuali, sotto la guida di un conduttore esperto, permette di ristrutturare l’esperienza, ovvero di re-interpretare l’accaduto alla luce della propria identità odierna, così da elaborarlo ed integrarlo3.
In altre parole, attraverso tecniche di regressione ipnotica, l’influenza reciproca tra memoria ed identità può essere messa al servizio dell’individuo in modo che possa utilizzare se stesso al meglio nel corso della propria vita.

 

Bibliografia 

1.
Brewer W.F., What is recollective Memory? (1996) In D. Rubin (Ed.), Remembering our past: Studies in autobiographical memory (pp. 19-66). Cambridge, MA: Cambridge University Press.
2.
Neimeyer, G.J., & Metzler, A.E. (1994). Personal Identity and autobiographical recall. In U. Neisser & R. Fivush (Eds.), The remembering self: Construction and accuracy in the self-narrative (pp. 105-135). Cambridge, MA: Cambridge University Press.
3.Barnier, A.J., McConkey, K.M., (1999) Autobiographical remembering and forgetting: What can hypnosis tell us? International journal of clinical and experimental hypnosis. 47 (4); pp.346-365.
4.
Kihlstrom, J.F., (1985), Hypnosis, Annual review of psychology. 36. 385-418.
 



IPNOSI REGRESSIVA