IPNOSI E FIBROMIALGIA

Per fibromialgia si intende un disturbo funzionale, del quale ancora non si conosce l’eziologia precisa, che si manifesta principalmente con una aumentata sensibilità alla pressione, diffusa in diversi distretti corporei, che esita in un dolore generalizzato e cronico1,2,3. Al dolore si accompagnano altri sintomi: gli affetti da fibromialgia sono in genere notevolmente più affaticabili della popolazione generale, soffrono di una scarsa qualità del sonno, di una pronunciata rigidità muscolare; di sintomi quindi che ne limitano l’attività fisica e l’interazione sociale4. Un quadro di questo tipo ci restituisce l’immagine di un paziente compromesso nel funzionamento, anche perché, a quanto detto, vanno aggiunti alcuni elementi generalmente associati alla patologia come alti livelli di stress e di preoccupazione5,6 che possono dare origine a quadri depressivi o ansiosi7,8.
La terapia farmacologica comprende la somministrazione di antidepressivi o anticonvulsivanti ma queste sostanze influiscono principalmente sulla qualità del sonno e funzionano solo sul 30%-50% della popolazione9,10,11. Più in generale, questi pazienti tendono a fare uso di grandi quantità di medicinali4 che però, quando costituiscono l’unico presidio terapeutico, si dimostrano sostanzialmente inefficaci12. Quanto descritto porta ad un netto abbassamento della qualità di vita, il cui miglioramento risulta essere l’obiettivo centrale della terapia per questi malati.
Nonostante la fibromialgia sia la principale causa di sofferenza cronica all’apparato muscolo-scheletrico13, ed i promettenti risultati che l’ipnosi ha raggiunto nel trattamento del dolore14,15,16, l’esplorazione delle potenzialità terapeutiche di questa tecnica in quest’area si è fatta rilevante solo negli ultimi 10 anni17.
La cronicità e l’incontrollabilità di questo dolore lo rendono la principale causa di disagio per i malati4, per questo un’equipe di ricercatori inglesi ha deciso di verificare qualora fosse possibile acquisire controllo su di esso attraverso l’ipnosi18. I soggetti, affetti da fibromialgia, si sono dimostrati in grado di far aumentare, diminuire e di stabilizzare il proprio dolore grazie allo stato ipnotico. Questi risultati, che la letteratura conferma e riporta come di maggior entità rispetto a quelli ottenuti tramite terapie fisiche18,19 sono corroborati dal fatto che l’osservazione compiuta via risonanza magnetica funzionale dei cervelli dei partecipanti ha rilevato una minore attivazione dei circuiti neurali del dolore. Tali effetti, inoltre, non si sono verificati quando, ad un altro gruppo, sono state fornite suggestioni di diminuzione del dolore mentre si trovavano in stato di veglia. In altre parole, l’applicazione dell’ipnosi permette ai pazienti di acquisire controllo sull’intensità del dolore percepito.
Oltre all’effetto sul dolore in sé, l’ipnosi è in grado di migliorare anche altri aspetti problematici correlati alla fibromialgia. Uno studio del 200820 dimostra che l’implementazione di sedute di ipnosi all’interno di un regime psicoterapeutico fa si che , oltre alla riduzione del dolore, i pazienti assistano ad un miglioramento della fatica al risveglio, dell’affaticabilità generale e della rigidità muscolare, maggiore rispetto a quanto osservato in un gruppo di controllo o di pazienti in psicoterapia tradizionale. Questi risultati oltre a replicare dei quanto già presente in letteratura17, sono notevolmente stabili nel tempo e consentono ai pazienti di ridurre la quantità di farmaci assunti18.
Riassumendo possiamo dire che l’ipnosi è in grado di portare sollievo ai pazienti affetti da fibromialgia nelle aree per loro più critiche. Le potenzialità di questo strumento di alleviare le sofferenze fisiche (sia in termini di intensità del dolore che in termini di quantità di distretti sensibili21) ed emotive19 che si accompagnano a questa condizione ha attirato l’attenzione del gruppo di ricercatori che si è occupato della stesura delle linee guida tedesche per il trattamento della fibromialgia i quali hanno deciso di includere l’ipnosi tra gli interventi raccomandati22.


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