IPNOSI E ODONTOIATRIA
Una soluzione alla paura, all'ansia, al dolore
Le applicazioni dell'ipnosi in campo odontoiatrico sono poco note agli specialisti del settore, soprattutto in Italia, tuttavia evidenze sperimentali ne dimostrano l'efficacia e l'utilità sia per il dentista che per i suoi pazienti.
Lo studio dell’odontoiatra è spesso associato a vissuti spiacevoli. Primo tra questi è probabilmente il dolore, ma c’è anche da considerare, tra gli altri, la sensazione di essere in balia di un altro1, la sensazione di disagio al contatto con gli strumenti ed il riflesso faringeo che questi possono evocare. Studi epidemiologici mostrano che circa il 75% dei pazienti che si rivolgono agli studi dentistici si sentono spaventati, il 10-15% provano ansia ed il 20% riporta addirittura sintomi somatici legati al disagio2-5. Le caratteristiche appena elencate mettono il paziente a rischio di saltare appuntamenti, procrastinare controlli di routine o, nella migliore delle ipotesi, di vivere la seduta con un intenso stress che, oltre a complicare l’intervento, potrebbe rinforzare comportamenti di evitamento6. L'ipnosi, agendo sulla gestione dell'ansia, del dolore e dello stress, rende i pazienti più collaborativi e consente allo specialista di operare in un contesto migliore.
Una ricerca condotta durante interventi orali e maxillofacciali7 rileva come gruppi di pazienti trattati con ipnosi nel periodo precedente alla seduta mostrino - rispetto ad un gruppo di controllo - una riduzione dello stress. Ciò è evidente sia dal punto di vista comportamentale che dal punto di vista dell’attivazione del sistema nervoso simpatico, si è infatti rilevato un migliore stato di rilassamento ed una maggiore sensazione di benessere associata alle cure odontoiatriche che si mantiene a lungo termine. Questi risultati supportano quanto riportato in precedenza dalla letteratura scientifica, cioè che l’applicazione di tecniche ipnotiche in ambito odontoiatrico, migliorando la percezione sia del contesto dello studio, che dell’odontoiatra stesso, permettono di abbassare i livelli di ansia e di favorire la frequenza alle visite8.
In altre parole l’ipnosi, oltre a facilitare il lavoro del dentista, può migliorare il vissuto psicologico dei pazienti, favorendone la salute orale. Questo effetto è rinforzato dal fatto che è possibile, attraverso l’ipnosi, controllare il dolore che il paziente prova durante lo svolgimento delle procedure. Uno studio recente9 ha reclutato un gruppo di pazienti con ipersensibilità dentaria, condizione che caratterizza persone che provano dolore intenso quando i loro denti vengono esposti a stimoli di diversa natura: termici, osmotici, chimici o tattili10. Confrontando gruppi di soggetti che seguivano diversi tipi di terapia desensibilizzante, i ricercatori hanno trovato nell’ipnosi un’ ottima alternativa ai protocolli correntemente utilizzati - come la fluorizzazione o il trattamento con sostanze desensibilizzanti - ottenendo sin dalla prima settimana dopo l’applicazione una riduzione della sensibilità al dolore, , che inoltre persiste più a lungo rispetto ad altre metodiche. Interessante anche il fatto che l’efficacia dell’intervento si è rivelata indipendente dai livelli di stress del paziente essendo al contempo associata a livelli più alti di soddisfazione per il trattamento.
Gli effetti descritti possono essere utilizzati anche per favorire il recupero post-operatorio. Un esempio si ritrova in uno studio nel quale ad un gruppo di pazienti è stata proposta l’ipnosi per fronteggiare il dolore successivo alla rimozione di molari11: in confronto ad un gruppo trattato secondo procedure standard, i soggetti esposti all’ipnosi, hanno riportato oltre ad un notevole abbassamento dell’ansia al momento dell’intervento, anche una forte riduzione dell’uso di analgesici nel periodo successivo all’operazione.
Esistono inoltre delle evidenze che suggeriscono che l’ipnosi possa essere utile per ridurre la quantità di sanguinamento, la frequenza di infezioni12, 13, la velocità di guarigione14 e, di conseguenza, il tempo di permanenza in ospedale in caso di interventi complessi15,16.
Da quanto descritto, oltre che dall’accumularsi di un certo numero di altri dati sperimentali, è possibile dedurre come l’ipnosi possa essere utile all’odontoiatra soprattutto nel trattare soggetti “sensibili”, come pazienti che mostrano un intenso riflesso faringeo17-19, pazienti con fobia dentale20-22, precedentemente traumatizzati23, o con i bambini.
La letteratura recente sembra essersi molto focalizzata su questi ultimi e, oltre a vedere replicati i risultati già descritti a proposito dell’abbassamento dei livelli d’ansia negli adulti, è evidente come l’ipnosi possa essere utile in fasi specifiche dell’intervento che il bambino vive con particolare apprensione. In uno studio del 201124 gli studiosi dell’università di Rennes hanno utilizzato l’ipnosi per far si che il bambino superasse la paura degli aghi utilizzati per l’anestesia, vissuto che nel 19% della popolazione pediatrica (e nel 10% di quella adulta) acquisisce le caratteristiche di una vera e propria fobia. In casi estremi si sceglie di operare sul paziente sedato, anche se questa opzione non sempre risolve il problema, a volte richiede supervisione medica e, oltre ad essere costosa, non sempre si accorda bene con la routine quotidiana dello studio odontoiatrico25-27. I risultati della ricerca, che ha confrontato un gruppo di bambini che hanno usufruito dell’ipnosi con un gruppo di controllo, mostrano come l’intervento ipnotico abbia innalzato la soglia del dolore, riducendo quindi l’intensità del dolore percepito, ed aumentato il numero di pazienti che non hanno sentito nulla. Questi effetti sono stabili nel tempo ed ad essi può accompagnarsi una riduzione degli episodi di pianto, dei comportamenti interferenti ed un generale abbassamento dell’arousal fisiologico28.
L’ipnosi può anche essere utilizzata per favorire la compliance del bambino in progetti terapeutici a lungo termine come quelli che prevedono l’utilizzo di apparecchi ortodontici29, che in bambini la cui cura dentale è stata accoppiata ad interventi ipnotici sono molto meglio tollerati.
Per concludere, aggiungiamo che proprio nel contesto odontoiatrico è possibile servirsi di queste tecniche in tempi molto rapidi30 in modo da favorire sia il benessere del paziente, sia lo svolgersi agevole della routine quotidiana della pratica odontoiatrica.
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