IPNOSI DEL SONNO

Tecniche ipnotiche per gestire l'insonnia

Essendo l'ipnosi ormai riconosciuta come uno stato in cui l'attenzione del soggetto è estremamente focalizzata, potrebbe sembrare controintuitivo utilizzare una tecnica di questo tipo per permettere a chi ne ha bisogno di riposare meglio sia in termini di durata generale del sonno che di riduzione dei risvegli notturni. In realtà, grazie alla possibilità di indurre stati di rilassamento fisico e mentale e di ridurre l’attivazione fisiologica spesso presente quando si è preoccupati per qualcosa, l’ipnosi e l’ipnoterapia possono essere utilizzate proficuamente per risolvere l’insonnia[1]. Normalmente, tra l’altro, si considera questa unicamente come una condizione che influenza la qualità del riposo e che, a causa della scarsa durata o qualità del sonno, ha delle ricadute sul benessere e sulla qualità della vita della persona che ne soffre. Bisogna però ricordare che la letteratura ha identificato nei soggetti che ne soffrono un livello di attivazione fisiologica generale (arousal) e una reattività agli stimoli stressanti più alta del normale[2]. Sono proprio questi gli individui che sembrano più a rischio di sviluppare insonnia cronica ed è per questo che utilizzando l’ipnosi per regolare questa attivazione tale sviluppo può essere prevenuto.
Nonostante la letteratura scientifica proponga soprattutto ricerche su casi singoli o su piccoli campioni, alcune evidenze sull’efficacia dell’ipnosi contro l’insonnia sono state prodotte. Un esempio è rappresentato da uno studio condotto dall’Università di Dallas[3] nel quale un gruppo di pazienti affetti da diversi anni da insonnia cronica ha partecipato a sei sedute ipnotiche. I risultati mostrano che, soprattutto in soggetti in cui l’insonnia non è causata da altre patologie, l’ipnosi permette ai pazienti di riposare meglio riducendo i risvegli notturni e limitando gli episodi di risveglio precoce. Questo tipo di intervento inoltre può essere associato alla pratica dell’autoipnosi per stabilizzare ed estendere i benefici ottenuti[4].
Studi di questo tipo ci mostrano come l’ipnositerapia possa influire direttamente sui meccanismi specifici propri dell’insonnia ma un ulteriore vantaggio di questa tecnica risiede nel fatto che è in grado di agire sugli elementi psicologici inconsci che possono causarla ibid..
Proprio a questo proposito è interessante citare il caso di uno studio condotto su un campione pediatrico[5]. Nei bambini in età scolare, pur essendo l’insonnia molto diffusa, difficilmente si presenta come un problema a sé stante; molto spesso è generata da stress, paure o difficoltà nel socializzare. Un gruppo di ricercatori Newyorkese ha quindi indagato gli effetti dell’ipnosi nel trattamento dell’insonnia in un gruppo di 84 soggetti: dopo essere stati informati sulla natura e gli obiettivi dell’intervento, questi venivano coinvolti in una prima seduta di ipnosi e, nel caso fosse necessario, in altre sedute successive.
I risultati hanno chiaramente dimostrato che la stragrande maggioranza dei soggetti, nonostante soffrissero d’insonnia da una media di circa tre anni, hanno riportato dei miglioramenti in molti aspetti legati alla loro qualità del sonno raggiungendo in molti casi la completa scomparsa dei disagi. I pazienti al termine dell’intervento, che solo in rari casi ha richiesto più di due sedute, riportavano una fase di addormentamento più breve, minor frequenza di risvegli notturni e precoci. Nel commentare questo studio gli autori sottolineano come le cause alla base dell’insonnia nei bambini non siano qualitativamente diverse da quelle che caratterizzano l’insonnia dell’adulto, confermando quindi che un intervento di ipnoterapia mirato a migliorare il riposo notturno possa essere efficace nella popolazione generale.
La letteratura scientifica che esplora il ruolo dell’autoipnosi e dell’ipnosi nel trattamento dell’insonnia è ancora in via di sviluppo, ma sia gli studi su casi singoli o piccoli campioni sia studi più rigorosi riportano risultati promettenti ottenuti in tempi notevolmente più brevi rispetto ad altri approcci.

 

Bibliografia 

1.
Beng-Yeong Ng, Tih-Shih Lee (2008). Hypnotherapy for Sleep Disorders, Annals Academy of Medicine of Singapore; 37:683-8.
2.
Drake CL, Roehrs T, Roth T. (2003). Insomnia causes, consequences, and therapeutics: an overview. Depression and Anxiety;18:163-76.
3.Becker, P.M. (1993).Chronic Insomnia: Outcome of Hypnotherapeutic Intervention in Six Cases. American Journal of Clinical Hypnosis; 36, 2; 98-105.
4.
Hammond DC. (1990). Handbook of Hypnotic Suggestions and Metaphors.
New York: W. W. Norton,:220-1.

5.
Anbar, R.D., Slothower, M. (2006). Hypnosis for treatment of insomnia in school-age children: a retrospective chart review. BMC Pediatrics 2006, 6:23.



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