IPNOSI, PANICO E FOBIE
Attacchi di panico e fobie: guarire con l’ipnosi.
I disturbi d'ansia racchiudono al loro interno condizioni accomunate dal fatto che in certi contesti, gli individui che ne soffrono, manifestano reazioni di apprensione e preoccupazione più intense del normale. Questi disturbi, nelle forme più gravi, possono avere conseguenze fortemente invalidanti per la persona spingendola in alcuni casi addirittura ad un progressivo ritiro dall’ambiente.
Un esempio sono i disturbi fobici, come la claustrofobia, ovvero delle condizioni in cui il paziente si trova a vivere una fortissima, e a volte irrazionale, paura di certe situazioni spesso accompagnata da evidenti reazioni corporee (tra le altre troviamo sudorazione, affanno, variazioni della temperatura corporea, tremore). Questo disturbo può diventare talmente invasivo da impedire alla persona di svolgere le proprie attività quotidiane o da limitarlo nella libertà di scelta: non è difficile immaginare ad esempio come la paura di volare possa porre dei limiti sia in ambito personale che lavorativo.
La letteratura scientifica ha ormai ampiamente dimostrato come attraverso l’ipnosi sia possibile sfruttare e regolare le connessioni mente-corpo1. Questo è uno dei motivi per i quali molti studi2 hanno esplorato le possibilità terapeutiche offerte dalle tecniche ipnotiche per questo tipo di condizioni.
Un dato interessante è che sono molti gli orientamenti teorici che si sono serviti con successo dell’ipnosi per potenziare gli effetti della terapia ed arrivare ad una più profonda e rapida risoluzione del disturbo. Un esempio è contenuto in un lavoro3 nel quale si è confrontato l’andamento di alcuni gruppi di pazienti trattati secondo il modello cognitivo-comportamentale con quello di gruppi di pazienti che seguivano la stessa terapia con l’aggiunta di moduli di ipnosi. I risultati, ottenuti, prendendo in considerazione 18 studi, hanno dimostrato che i partecipanti del secondo gruppo sono migliorati circa del 70% in più rispetto ai pazienti del primo. Risultati simili sono rintracciabili anche nella letteratura riguardante psicoterapie di orientamento diverso4.
Un’altra manifestazione ansiosa abbastanza diffusa fortemente invalidante per chi ne soffre, è rappresentata dagli attacchi di panico. Vengono descritti in genere come eventi improvvisi che durano difficilmente più di 15-20 minuti in cui ad una marcata attivazione fisiologica – sudorazione, formicolii alle estremità, iperventilazione, dolore al petto, nausea, parestesie, brividi o vampate di calore, svenimenti – si associano sintomi psicologici estremamente disturbanti: la persona teme di morire o di impazzire, sente di non avere controllo sulla situazione, vive stati di dissociazione e ha la sensazione che qualcosa di terribile stia per accadere. Altra componente invalidante di questa condizione è l’agorafobia conseguente. La persona, infatti, comincia progressivamente ad evitare i luoghi in cui gli attacchi si sono manifestati e più in generale i luoghi in cui sarebbe difficile ricevere soccorso (luoghi affollati, deserti o in cui si crede di non potere contare sull’aiuto di nessuno) limitando nel tempo le possibilità di interazione con l’ambiente.
La letteratura scientifica che si occupa di investigare il ruolo terapeutico dell’ipnosi per interrompere il ricorrere di questi attacchi, è in fase di sviluppo ma alcuni autori l’hanno descritta come una tecnica promettente. In particolare questa può essere utilizzata anche in casi particolarmente gravi, come per pazienti che, per superare la paura sopra descritta hanno cominciato a fare ricorso ad alcol o sostanze a scapito della propria salute fisica. È l’esempio descritto in un articolo del 2005ibid. nel quale gli autori tracciano l’evoluzione di un soggetto dalla prima visita al termine del percorso terapeutico. La paziente, che prima del trattamento arrivava ad avere tre attacchi a settimana, nell’arco di un mese ha appreso a contrastarli prima che sopraggiungessero. Un follow up di 2 mesi ha confermato la stabilità del risultato.
L’utilizzo da parte di personale esperto dell’ipnosi, in altre parole, può consentire a chi soffre di attacchi di panico di apprendere a regolare i propri stati interni rapidamente ed efficacemente.
Questi apprendimenti, oltre a guarire dalla condizione fobica o dagli attacchi di panico, sostengono il soggetto restituendogli la possibilità di gestire il proprio benessere e riportando ad un livello ottimale la propria autostima, spesso intaccata da questi disturbiibid..
Bibliografia
1. | Iglesias, A. & Iglesias, A. (2005). Awake alert hypnosis in the treatment of panic disorder: a case report. American Journal of Clinical Hypnosis, 47(4), 249-256. |
2. | McNeal, S.A. (2001). EMDR and hypnosis in the treatment of phobias. American Journal of Clinical Hypnosis, 43:3/43:4, 263-274. |
3. | Kirsch, I., Montgomery, G. & Sapperstein, G. (1995) Hypnosis as a adjunct to cognitive-behavioral psychotherapy: a meta analysis. Journal of Counseling and Clinical Psychology, 63, 214-220. |
4. | Crawford, H.J. & Barbasasz, A.F. (1993). Phobias and intense fears: facilitating their treatment with hypnosis. In J. W. Rhue, S. J. Lynn & I. Kirsch, (Eds.), Handbook of clinical hypnosis (pp.311-338) Washington, D.C.: American Psychological Association. |