IPNOSI E DISTURBI SESSUALI

Risolvere i disturbi sessuali con l’ipnosi

La sessualità rappresenta una parte molto importante del benessere della persona, per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è occupata di trovare una definizione di salute sessuale che potesse essere condivisibile e contenesse in sé tutti gli elementi di questo complesso costrutto.
Per salute sessuale s’intende uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale - e quindi non semplicemente l’assenza di malattia o infermità – che si mantenga in tutte le attività che riguardano il sistema riproduttivo, le sue funzioni ed i suoi processi.
 I disturbi sessuali sono quella categoria di condizioni che interferiscono con questo stato e che possono essere distinti in: disturbi del desiderio sessuale (che può tendere verso forme in cui il desiderio della persona è inibito o verso forme in cui è eccessivamente presente), dell’eccitazione sessuale (classe che raccoglie condizioni come i problemi di erezione nell’uomo o la lubrificazione insufficiente nella donna), i disturbi dell’orgasmo (come eiaculazione precoce o anorgasmia) ed i disturbi  che causano dolore durante il rapporto.
L’ipnosi, come riportato in un articolo pubblicato dall’università di Rochester, New York, può aiutare chi soffre di tali disturbi sia accompagnando il soggetto verso una maggiore consapevolezza riguardo alle cause della disfunzione, sia fornendo un intervento terapeutico risolutivo. Questa, infatti, consente di far fronte al complesso sistema multifattoriale alla base del disagio che spesso comprende fattori relazionali, fisiologici, false credenze oltre ad eventuali esperienze traumatiche precedenti1. In questo stesso articolo viene esposto il caso di una donna di 24 anni che nonostante presentasse un normale livello di desiderio sessuale non riusciva ad avere rapporti a causa  di una condizione detta vaginismo, ovvero un disturbo in cui una intensa contrazione riflessa - dunque involontaria - della vagina che rende dolorosa o impossibile la penetrazione. L’autore riferisce che, grazie all’applicazione di tecniche ipnotiche ed ad un addestramento in autoipnosi, nel giro di qualche settimana la paziente divenne in grado di avere rapporti sessuali soddisfacenti.
Ma questo tipo di risultato è confermato da ricerche compiute su campioni estesi?
La risposta viene da uno studio2 condotto su un campione di 71 donne trattate per vaginismo con procedure simili a quelle adottate nel caso discusso prima, cioè sia servendosi dell’ipnosi etero-indotta sia insegnando alle pazienti tecniche di autoipnosi. I risultati al termine dello studio mostrano che la stragrande maggioranza delle pazienti ha ottenuto la remissione del disturbo (69 su 71). I ricercatori hanno anche monitorato nel tempo l’andamento di queste pazienti per un periodo che andava dai 2 ai 5 anni osservando che i risultati sono stati mantenuti senza ricadute per 65 pazienti su 71.
Il compimento dell’atto sessuale può essere impedito anche da condizioni che colpiscono l’uomo, è il caso delle disfunzioni erettili. Si tratta di quei casi nei quali, durante i rapporti sessuali, l’erezione è usualmente assente o non sufficiente a fare avvenire la penetrazione. Questo tipo di disturbo ha ricevuto notevole attenzione da parte della letteratura e, se da una parte sono stati fatti molti progressi verso la risoluzione di quadri causati da fattori organici, la letteratura riguardante le condizioni a eziologia psicologica (che costituiscono la stragrande maggioranza dei casi) propone limitati interventi specifici. Una ricerca3 condotta su un campione di 79 uomini con problemi di erezione ha dimostrato come l’ipnosi possa rappresentare una soluzione.
Il campione sopra citato è stato diviso in 4 gruppi: il primo riceveva delle dosi di testosterone, il secondo gruppo delle dosi di trazodone (un antidepressivo che in ricerche precedenti ha dimostrato di avere un effetto benefico su pazienti con disfunzioni erettili), il terzo gruppo veniva trattato con 3 sedute a settimana di ipnosi mentre il quarto gruppo assumeva un placebo.
I risultati dimostrano chiaramente che mentre la somministrazione delle due sostanze non ha dato luogo a differenze significative rispetto al gruppo placebo nella sintomatologia dei soggetti, l’ipnosi ha portato alla guarigione l’80% degli appartenenti al gruppo. In altre parole, risultati di questo genere indicano come l’ipnosi rappresenti un rimedio promettente per problemi di erezione a eziologia psicologica.
Crasilneck4, in un articolo che espone alcune delle strategie di intervento in casi di disfunzioni erettili, su una casistica che include osservazioni compiute su più di 2800 pazienti, rileva percentuali di guarigione simili a quelle riportate nello studio precedente attraverso un programma terapeutico della durata di 5 sedute. Per il 10% di questi pazienti è stata necessaria una seduta aggiuntiva. Questo articolo, oltre a fornire delle strategie di intervento che rimedino all’eiaculazione precoce, sottolinea che nel trattamento delle disfunzioni erettili di natura psicogena l’ipnosi è molto utile perché permette, in tempi più brevi di altri approcci, di identificare rapidamente le cause eziopatogenetiche del disturbo e porvi rimedio.
 
[1] Baram, D.A. (1995). Hypnosis in reproductive health care: A review and case report. Birth, 22(1), 37-42.
[2] Fuchs, K (1980). Therapy of vaginismus by hypnotic desensitization. American journal of obstetrics and gynecology, 137(1), 1-7.
[3] Aydin S., Odabas Ö., Ercan M., Kara H., Ağargün (1996). Efficacy of testosterone, trazodone and hypnotic suggestion in the treatment of non-organic male sexual dysfunction. British journal of urology, 77, 256-260.
[4] Crasilneck, H.B. (1990). Hypnotic techniques for smoking control and psychogenic impotence. American journal of clinical hypnosis, 32(3), 147-153.
 



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