IPNOSI E DISTURBI OSSESSIVI

La terapia del disturbo ossessivo-compulsivo con l'ipnosi

Il disturbo ossessivo-compulsivo, compreso tra i disturbi d'ansia, è caratterizzato da ossessioni e/o compulsioni spesso egodistoniche1.
Con il termine ossessioni non ci si riferisce semplicemente a pensieri fissi o a normali preoccupazioni, si tratta infatti di pensieri, impulsi, immagini o idee ricorrenti e persistenti che il soggetto percepisce come intrusive, inappropriate e che causano notevole stress ed ansia. Tali contenuti, estremamente difficili da scacciare una volta sopraggiunti, sono talmente invasivi che si presentano spesso contro la volontà del soggetto.
Le compulsioni sono invece dei comportamenti, o atti mentali ripetitivi - come contare, pregare, ripetere parole - che la persona si sente costretta ad eseguire come reazione ad una ossessione o come conseguenza di regole interiori che il soggetto sente di dover applicare rigidamente. Tali atti sono eseguiti spesso in stato dissociativo (ovvero in uno stato di coscienza in cui il soggetto sente di agire in automatico, di non avere controllo sulle proprie azioni che a volte possono addirittura non essere ricordate) e vengono compiuti per contenere o prevenire eventi negativi che potrebbero presentarsi. Questi rituali possono anche non essere legati realisticamente agli eventi spiacevoli temuti (es. contare fino a cento per evitare che una persona cara venga coinvolta in un incidente stradale).
Il disturbo può arrivare a compromettere seriamente la qualità della vita degli individui che ne soffrono, in quanto sia le ossessioni che le compulsioni, specialmente se non trattate adeguatamente, tendono ad occupare sempre più tempo sottraendolo alle attività quotidiane.
Nonostante la terapia evidence-based più efficace secondo la letteratura scientifica sembri essere la terapia cognitivo-comportamentale, una percentuale di pazienti che varia nei diversi studi tra il 30% ed il 60% non risponde al trattamento. Alcuni autori2,3 ritengono che questa lacuna possa essere colmata servendosi di un approccio che oltre a migliorare le capacità di gestione dell’ansia dei pazienti, faccia fronte anche ai fattori che danno origine al disturbo.
In un articolo recente4 vengono illustrati tre casi di pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo trattati con l’ausilio di tecniche ipnotiche.
Tali pazienti, ottenuti alcuni risultati grazie all’applicazione di protocolli cognitivo-comportamentali, non riuscivano a progredire oltre. Grazie all’utilizzo dell’ipnosi, in tutti e tre i casi descritti, i pazienti sono riusciti a concludere con successo la terapia e a mantenere stabili i risultati nel tempo.
In particolare i ricercatori si sono serviti di tecniche che utilizzavano la tendenza alla dissociazione, tipica dei pazienti ossessivo-compulsivi, come risorsa per il trattamento.
Mentre i fenomeni dissociativi vengono comunemente intesi come un deficit di integrazione delle funzioni della coscienza, della memoria, dell’identità e della percezione1, dal punto di vista ipnotico questo costrutto viene inteso come un’abilità che consente di scindere l’esperienza globale in componenti in modo da poter concentrare l’attenzione su una parte e ridurre la consapevolezza delle altre5. Questa abilità può essere sfruttata, nel caso dei pazienti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo, per consentirgli di allontanare i pensieri ossessivi in modo da tornare a dedicarsi alle attività quotidiane o per concentrarsi sul percorso terapeutico.
La letteratura scientifica sul trattamento ipnotico del disturbo ossessivo compulsivo, a  differenza di quella riguardante gli altri disturbi d’ansia ormai piuttosto nutrita6, attualmente comprende quasi esclusivamente descrizioni di singoli casi, ma pubblicazioni recenti indicano un crescente interesse verso la produzione di ricerche rigorose che possano dimostrare l’efficacia dell’ipnosi nel trattamento di questa patologia4.
 
[1] American Psychiatric Association (1994). Diagnostic and statistical manual of mental disorders(4th ed.). Washington, DC: American Psychiatric Press.
[2] Frederick, C. (2002). Liberating Sisyphus: Hypnotically facilitated therapy for obsessive- compulsive disorder. Hypnos, XXIX, 99–105.
[3] Frederick, C. (2007). Hypnotically facilitated treatment of obsessive-compulsive disorder: can it be evidence-based? International Journal of Clinical Experimental Hypnosis Apr; 55(2): 189-206.
[4] Meyerson, J. (2011). Hypnotically Induced Dissociation (HID) as a strategic intervention for enhancing OCD treatment. American Journal of Clinical Hypnosis Jan;53(3); 169-181.
[5] Lynn, S. J., Rhue, J. W., & Kirsch, I. (2010). Handbook of Clinical Hypnosis (2nd ed.).American Psychological Association (APA).
[6] Golden, W. L. (2012). Cognitive Hypnotherapy for Anxiety Disorders. American Journal of Clinical Hypnosis; 54: 263-274 



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