IPNOSI PER IL TRATTAMENTO DELLA DIPENDENZA DA ALCOL

I vantaggi di un trattamento centrato sull’individuo

Con l'espressione "dipendenza da sostanze" si intende una condizione caratterizzata da condotte di assunzione di una sostanza che causino disagio o che portino a conseguenze negative clinicamente rilevanti per il soggetto.
Dal punto di vista clinico vengono definiti "dipendenti" pazienti che mostrano di aver perso il controllo dei propri comportamenti di assunzione. Ad esempio, a causa dello sviluppo di tolleranza e per evitare il rischio di soffrire di sintomi astinenziali potenzialmente invalidanti, il soggetto è spinto ad assumere dosaggi maggiori di sostanza per periodi di tempo più lunghi rispetto a quanto preventivato. Questo tipo di processo può condurre a conseguenze anche molto gravi sulla salute psicofisica della persona.
Il quadro rischia di alterare notevolmente l’esistenza del paziente in quanto questi tenderà ad aumentare il tempo dedicato alle attività necessarie a procurarsi la sostanza o correlate ad essa dando così il via ad un deterioramento della propria vita lavorativa e relazionale.
Per questi motivi e per il fatto che le condotte associate all’uso di sostanze possono avere costi sociali notevoli - basti pensare alle conseguenze della guida in stato di intossicazione - il trattamento di tali condizioni interessa molto sia le istituzioni che chi si occupa di clinica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, ad esempio rileva che circa 140 milioni di persone nel mondo soffrono di dipendenza da alcol[1]. Altre stime riportano che una quota compresa tra il 10% ed il 20% della popolazione europea maschile e tra il 5% ed il 10% di quella femminile almeno una volta nella vita ne soddisferà i criteri[2].
La letteratura scientifica che indaga le potenzialità dell’ipnosi nel trattamento delle dipendenze da sostanze è oggi in via di sviluppo e, benché il numero di pubblicazioni sulla materia sia ancora limitato, alcuni autori[3] considerano questo metodo come promettente in termini di rapidità ed efficacia purché venga applicato secondo specifiche linee guida.
Un esempio è costituito da uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Hypnosis nel quale 18 pazienti con dipendenza da alcol sono stati trattati utilizzando un protocollo ipnotico intensivo[4]. Tale strategia prevedeva diverse tecniche tra cui induzioni eteroindotte (cioè sedute in cui il terapeuta conduce il paziente attraverso l’esperienza ipnotica) e l’insegnamento dell’autoipnosi. A differenza di altri autori[5], che si sono serviti di registrazioni di sedute poi consegnate ai pazienti così che questi potessero riascoltarle a casa, in questa ricerca sono state insegnate tecniche autoipnotiche altamente personalizzate alle quali i pazienti potevano fare ricorso in qualsiasi momento della giornata.
Analizzando i risultati dello studio emerge che un anno dopo il termine del trattamento, che prevedeva un massimo di 20 sedute, 12 pazienti su 18 erano astemi e 2 consumavano alcol moderatamente. In altre parole il risultato ottenuto per 14 pazienti su 18 si è mantenuto stabile nel tempo. L’autore riconduce questo successo all’attenzione dedicata all’individualità di ciascun paziente. La condizione di dipendenza e le conseguenze dell’astinenza, infatti, possono causare sintomi molto diversi che comprendono difficoltà a pensare chiaramente, problemi di memoria, iperreattività o appiattimento dell’emotività, disturbi del sonno, problemi di coordinazione fisica, sensibilità allo stress ecc.[6]. A causa di questo ventaglio eterogeneo di manifestazioni è importante direzionare l’intervento sulle esigenze specifiche del paziente perché il trattamento possa avere successo.
Questo studio è un ottimo esempio di come le tecniche ipnotiche possano essere impiegate per il trattamento di una condizione altamente invasiva per la vita dei pazienti. Inoltre pone l’accento su un aspetto spesso trascurato nelle ricerche sull’argomento, cioè la costruzione di un trattamento, pur basato su un modello tecnico preciso, a partire dalle esigenze del paziente, posizione spesso sostituita dall’applicazione rigida di protocolli terapeutici altamente standardizzati.


[1] Dr Gro Harlem Brundtland (19 February 2001). "WHO European Ministerial Conference on Young People and Alcohol". World Health Organisation.
[2] "Alcoholism". Encyclopædia Britannica. 2010.
[3] Orman, D. J. (1991). Reframing of an addiction via hypnotherapy: A case presentation. American Journal of Clinical Hypnosis, 33(4), 263-271.

       Page, R. A. & Handley, G. W. (1993). The use of hypnosis in cocaine addiction. American Journal of Clinical Hypnosis, 36(2), 120-123.

       Walsh, B. J. (2003). Utilization sobriety: Brief, individualized substance abuse treatment employing ideomotor questioning. American Journal of Clinical Hypnosis, 45(3), 217-224.

[4] Potter, G. (2004). Intensive therapy: Utilizing hypnosis in the treatment of substance abuse disorders. American Journal of Clinical Hypnosis, 47, 1, 21-28.
[5] Pekala, R. J., Maurer, R., Kumar, V. K., Elliot, N., C., et al. (2004). Self hypnosis relapse prevention training with chronic drug/alcohol users: Effects on self-esteem, affect and relapse. American Journal of Clinical Hypnosis, 46, 4, 281-297.
[6] Gorski, T. T. & Miller, M. (1986). Staying sober. Independence, Mo: Herald House/Independence Press.

 
 




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