LINGUISTIC ANXIETY: SINERGIE TRA TERAPIE COGNITIVE E IPNOSI ERICKSONIANA
Il Milton Erickson Institute di Torino partecipa al congresso nazionale della SITCC “Marinai, Terapeuti, Balene”
LINGUISTIC ANXIETY: SINERGIE TRA TERAPIE COGNITIVE E IPNOSI ERICKSONIANA
L’utilizzo dell’ipnosi ericksoniana nel trattamento dei pazienti afasici: benefici e linee guida per conduzione di studi metodologicamente validi.
Torino, 22 settembre 2014
Al XVII Congresso della Società Italiana di Terapie Comportamentali e Cognitive in programma a Genova dall’25 al 28 novembre, gli specialisti formati presso il Milton Erickson Institute porteranno il loro contributo proponendo una riflessione sull’impatto dell’ansia da linguaggio sulla qualità della vita delle persone con afasia.
L’afasia (PCA) è un disturbo acquisito del linguaggio dovuto ad ictus, traumi cranici o tumore. I soggetti affetti sono consapevoli delle loro difficoltà linguistiche e delle reazioni che queste causano negli altri. Spesso tendono all’isolamento sociale per evitare l’ansia derivata dai rapporti relazionali.
Partendo dal fenomeno della “Linguistic Anxiety” (Cahana-Amitay e colleghi,2011), ovvero l’ansia dovuta all’incapacità di comunicare efficacemente, viene proposto l’utilizzo dell’ipnosi impiegata in sinergia alla terapia cognitiva, quale metodica efficace per trattare lo stato d’ansia del paziente afasico.
L'ipnosi ha infatti dimostrato la sua efficacia nel trattamento di stati d'ansia direttamente legati al linguaggio, in particolare l'ansia di parlare in pubblico, nell'apprendimento di alcuni aspetti di una seconda lingua, e nel trattamento della balbuzie. Grazie all’ipnosi si può ridurre l’ansia legata al linguaggio, lavorando sia su aspetti comunicativi sia emozionali.
Per espandere l'applicazione dell'ipnosi anche al trattamento di questo specifico tipo di ansia, rimangono una serie di questioni metodologiche e tecniche da risolvere. Il contributo apportato si propone quindi non solo di indagare come l’ipnosi e le terapie cognitive possano essere un trattamento efficace nei pazienti afasici, ma ne delinea le linee guida principali per la conduzione di studi metodologicamente validi sul tema.