UNO STRUMENTO PER I PALLIATIVISTI

L'applicazione dell'ipnosi può essere estremamente utile a pazienti terminali in aspetti centrali per la loro esistenza come il contenimento dei sintomi invalidanti, la gestione rapida e stabile del dolore e il fronteggiare le conseguenze esistenziali della malattia per ottenere una migliore qualità di vita, fattore associato al tasso di sopravvivenza nel tempo.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce "palliativa" quella branca della medicina che si occupa in maniera globale e proattiva dei pazienti affetti da patologie che non rispondono più ai trattamenti e che conducono alla morte. Trattandosi di una disciplina che vede il paziente come un “tutto” che esprime bisogni su diversi piani (medico-biologico, psicologico, esistenziale), è naturale che abbia incluso, tra gli strumenti terapeutici, approcci integrativi che comprendano il rapporto mente-corpo.
La maggioranza dei pazienti sottoposti a cure palliative sono pazienti oncologici. L’84% di questi riporta di essere afflitto da dolore intenso, il 49% da difficoltà respiratorie ed il 33% da nausea [1]. Inoltre il trattamento di questi sintomi è spesso associato a effetti collaterali come insonnia o eccessiva sedazione. Molte di queste problematiche sono generalizzabili anche ad altre popolazioni di pazienti terminali.
Agli inconvenienti legati alla componente sintomatica della malattia, possono aggiungersi difficoltà nell’affrontare, accettare ed adattarsi all’idea della morte prossima. Questo, unito all’inevitabile modificazione della quotidianità, spesso causa depressione e stati d’ansia.
Da questo punto di vista l’ipnosi rappresenta uno strumento utile in quanto può essere applicato a diversi livelli nella gestione del malato terminale [2,3]. I risultati di uno studio di Liossi [1], in linea con studi precedenti [4,5,6,7], dimostrano che pazienti trattati con l’ipnosi hanno una maggiore riduzione dell’ansia, della depressione e una migliore qualità di vita, soprattutto per quanto riguarda aspetti psicologici come il rapporto con la malattia, rispetto ai malati sottoposti a protocolli di cura standard pur contenenti interventi psicologici. Questo risultato acquista ancora più rilevanza se si pensa che variabili come lo stress psicologico e i disturbi depressivi in pazienti terminali correlano con l’aspettativa di vita e con la funzionalità del sistema immunitario [5,4,8,7,9,10], diventa evidente come porre attenzione a questi aspetti sia cruciale per la tutela del soggetto da trattare. Notevoli miglioramenti sono stati inoltre rilevati anche nella sintomatologia somatica.
Risultati analoghi sono replicati in altri studi [2,3] e questi forniscono dati promettenti, soprattutto nei casi di intervento ipnotico precoce, anche sulla gestione di aspetti problematici tipici del malato terminale come i cambiamenti dell’immagine corporea, la perdita di funzionalità nelle attività quotidiane e l’inevitabile perdita di una quota di indipendenza.
I pazienti possono trovare giovamento anche attraverso training di autoipnosi: uno studio recente [11]ha dimostrato che pazienti affetti da sclerosi multipla con dolore cronico ottengono un miglior grado di anestesia rispetto a pazienti addestrati al rilassamento muscolare progressivo.
Per concludere, riportiamo una interessante ricerca [12] che indaga gli approcci integrativi per il trattamento del dolore neuropatico correlato al cancro. Per dolore neuropatico si intende il dolore causato dalla diretta conseguenza di una lesione o malattia che colpisce il sistema somato-sensoriale. I ricercatori riportano che attualmente non ci sono sostanze specifiche atte a contenere il dolore neuropatico, e gli agenti utilizzati comunemente tendono ad avere bassi tassi di successo [13,14]. L’utilizzo di tecniche di autoipnosi permette al paziente di rilassarsi e di ottenere anestesia anche attraverso l’inquadramento del dolore in una cornice meno negativa. Uno studio in particolare [15] dimostra che pazienti con dolore persistente addestrati all’uso dell’autoipnosi ne ottengono un rapido e notevole decremento che si mantiene stabile nel tempo.

Bibliografia
1. Liossi C, White P. Efficacy of clinical hypnosis in the enhancement of quality of life of terminally ill cancer patients. Contemporary Hypnosis. 2001;18(3):145-160.
2. Peynovska R, Fisher J, Oliver D, Mathew VM. Efficacy of hypnotherapy as a supplement therapy in cancer intervention. European Journal of Clinical Hypnosis. 2005;6(1).
3. Rajasekaran M, Edmonds PM, Higginson IL. Systematic review of hypnotherapy for treating symptoms in terminally ill adult cancer patients. Palliative medicine. 2005;19:418-426.
4. Spiegel D, Bloom JR, Yalom ID. Group support for patients with metastatic cancer: a randomized prospective outcome study. Archives of general psychiatry. 1981;38:527-33.
5. Spiegel D, J.R. B. Group therapy and hypnosis reduce metastatic breast carcinoma pain. Psychosomatic Medicine. 1983;4:333-9.
6. Moorey S, Greer S, Bliss J, Law M. A comparison of adjuvant psychological therapy and supportive counseling in patients with cancer. Psycho-Oncology. 1998;7:217-28.
7. Walker LG, Heys SD, Walker MB, Ogston K, Hutcheon AW, Sarkar TK. Psychological factors can predict the response to primary chemotherapy in patients with locally advanced breast cancer. European fournal of cancer. 1999;35:1783-8.
8. Spiegel D, Bloom J, Kraemer H, Gottheil E. Effect of psychosocial treatment to survival of patients with metastatic breast cancer. Lancet. 1989;14:888-91.
9. Fox PA, Henderson DC, Barton SE, Champion AJ, Rollins MSH, Catalan J, Mc Cormac SMG, Gruzelier J. Immunological markers of frequently recurrent genital herpes simplex virus and their response to hypnotherapy: a pilot study. International journal of STD and AIDS. 1999;10:730-4.
10. Gruzelier J. A review of guided imagery and relaxation interventions on the immune system, well-being, health and individual differences. Stress. 2001.
11. Jensen MP, Barber J, Romano JM, Molton IR, Raichle KA, Osborne TL, Engel JM, Stoelb BL, Kraft GH, Patterson DR. A Comparison of Self-Hypnosis Versus Progressive Muscle Relaxation in Patients with Multiple Sclerosis and Chronic Pain. International Journal of Clinical and Experimental Hypnosis. 2009 April;2(57):198-221.
12. Cassileth BR, Keefe FJ. Integrative and behavioral approaches to the treatment of cancer-related neuropathic pain. The Oncologist. 2010;15(suppl 2):19-23.
13. Santiago-Figueroa J, Kuffler DP. Reducing and eliminating neuropathic pain. Puerto Rico health science journal. 2009;28:289-300.
14. U.S. Food and Drug Administration. available at http://www.accessdata.fda.gov/scripts/cder/drugsatfda/index.cfm. 2009 September 18 (accessed).
15. Jensen MP, Barber J, Romano JM. Effects of self-hypnosis training and EMG biofeedback relaxation training on chronic pain in persons with spinal-cord injury. International Journal of Clinical Hypnosis. 2009;57:239-268.
UNO STRUMENTO PER I PALLIATIVISTI